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Gennaio 2008

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FORUM AMBIENTALE CONS.A.R.
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NEWS AMBIENTALI

30 gennaio 2008 – Consumo combustibile: stima dell'IMO e previsioni
Il rapporto preparato per l'IMO allo scopo di aiutare il processo di revisione dell'Annesso VI MARPOL, fissa il consumo complessivo di combustibile per le navi al di sopra delle 400 GT a 339 milioni di mt (metric tonnes) nel 2007, dei quali 286 milioni sono combustibili residui e 53 milioni sono distillati.
Assumendo che la flotta di navi al di sotto delle 400 GT utilizza solo distillati, contribuendo per altri 30 milioni di mt, il consumo globale di distillati sale a 83 milioni di mt i risultati sono significativamente più alti della stima di 200 milioni di mt di consumo complessivo utilizzata durante le discussioni del MEPC del luglio 2007.
Il rapporto servirà a valutare le sei opzioni prese in considerazione dal gruppo di esperti dell'IMO costituito lo scorso anno e che si esprimerà durante il BLG di febbraio che porrà le basi per future revisioni dell'Annesso VI. Senza alcun cambiamento dell'Annesso, il rapporto predice che gli attuali 369 milioni di mt di consumo globale aumenteranno a 486 milioni entro il 2020, dei quali 382 saranno di HFO e 104 di distillati.
Le emissioni di CO2 passeranno dagli attuali 1,120 milioni di mt ai 1,475 milioni di mt entro il 2020.
Le emissioni di SOx passeranno dalle attuali 16.2 milioni di mt ai 22.7 milioni di mt nel 2020.
Delle varie alternative considerate, il passaggio ai distillati rappresenta l'opzione che fornisce i tagli maggiori alle emissioni di CO2 e SOx.
Gli studi effettuati dall'IMO affermano che un passaggio a distillati con lo 0.5% di zolfo può ridurre le emissioni di SOx del 78.2% entro il 2020 rispetto all'ipotesi di nessun cambiamento.
Il passaggio ai distillati comporta anche una riduzione prevista di 58 milioni di mt fino al 2020.
Gli oppositori a questa opzione di switch si appellano ai costi maggiori di trattamento del combustibile e al fatto che esisterebbero dei vincoli di disponibilità. Inoltre dicono che il passaggio ai distillati, in virtù dei maggiori trattamenti, causerebbe un incremento delle emissioni di CO2.
Il gruppo di esperti deve esprimersi anche in merito alle emissioni dovute ai trattamenti industriali sul combustibile; il rapporto afferma che le emissioni di CO2 dovute alla raffinazione aumenteranno di 133 milioni di mt se verrà sancito il passaggio.
Regolando il passaggio ai distillati seguendo le specifiche correnti (DMB-ISO8217), che consente un tenore di zolfo superiore allo 0.05% stimato per la conversione, l'incremento di CO2 diventa di 93 milioni di mt.
L'impatto della CO2 è solo una delle cose da tenere in considerazione per l'IMO.
A dispetto del fatto che la CO 2 rappresenta la maggiore fonte di GHG, le revisioni dell'Annesso VI riguardano eventuali riduzioni delle emissioni di SOx, NOx e PM.
Il rapporto afferma in conclusione che tutti gli effetti ambientali e di salute legati al passaggio ai distillati risultano essere meno dannosi.
BunkerWorld


15 gennaio 2008 - Rapporto Annuale ECSA 2006-2007: il problema emissioni

In relazione al problema dello zolfo, tutti gli organismi europei si stanno interessando al dibattito IMO sulla revisione dell'Annesso VI per ridurre le emissioni entro la metà del 2008.
Al vaglio del Comitato Scientifico IMO vi sono diverse opzioni delle quali si stanno valutando i possibili effetti. Il Parlamento Europeo propone, per la futura politica marittima, di abbassare il limite di zolfo allo 0.5%, di creare zone SECA nel Mediterraneo e nell'Atlantico nord-orientale, di imporre tasse per lo zolfo e gli NOx, di installare reti per la fornitura di elettricità da terra, ecc.
Riguardo alla riduzione delle emissioni carboniose, il dibattito è ancora in stato embrionale e l'ECSA è attivamente impegnata nella valutazione di tutte le possibili opzioni. La Commissione Europea , all'inizio del 2008, intraprenderà uno studio sulle opzioni che considerano più promettenti per ridurre le emissioni.
ECSA


15 gennaio 2008 – Ridurre la velocità per ridurre le emissioni

Un membro del consiglio esecutivo della Hapag-Lloyd afferma che una riduzione della velocità di navigazione può essere utile al risparmio di combustibile e alla diminuzione delle emissioni gassose.
Il presidente della compagnia giapponese NYK afferma che la riduzione della velocità può tagliare il consumo di combustibile del 25%. Egli calcola che una nave container alla massima velocità consuma 200 mt (metric tonnes) di combustibile al giorno (a 500$ per mt): per una nave di questo tipo, una riduzione della velocità del 10% comporterebbe il risparmio di 25000$ al giorno.
BunkerWorld

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